Continua il nostro viaggio alla scoperta dei regimi alimentari più importanti del momento
La scienza ha studiato nuove tematiche sull'alimentazione, in particolare i ritmi biologici su cui si basa la nostra dieta. Non è importante solo il "cosa" e il "quanto" si mangia, ma soprattutto il "quando" si mangia.
Perché non basta mica mangiare determinati cibi, contare le calorie ingerite e dedicare un po’ di tempo allo sport per perdere un po’ di peso e tornare in forma: bisogna essere sincronizzati con i ritmi biologici e mangiare in base alle variazioni circadiane dell’organismo. Alcuni ormoni, favoriscono l'accumulo di adipe, mentre altri favoriscono il dimagrimento. In tal caso fare la fame non serve! Per sfruttare l'effetto positivo degli ormoni digerenti, bisogna assumere il cibo giusto all'orario giusto! Infatti, mangiare un dolce o un piatto di pasta alle 2 del pomeriggio non è lo stesso che assumerlo alle 9 di sera, poiché, a seconda degli ormoni presenti nell'organismo in un determinato momento, viene assimilato dall'organismo in modo diverso. La sostengono i ricercatori italiani Mauro Todisco e Paolo Marconi che, nel 1992, hanno sviluppato la cosiddetta "crono-dieta". Il principio di questo regime dietetico prevede il consumo di cibi ricchi di carboidrati e zuccheri nella prima parte della giornata. Il pane, la pasta, il riso, le patate, i dolci, e alcuni tipi di frutta e verdura vanno consumati entro le 3 del pomeriggio.
Nella seconda parte della giornata si devono scegliere alimenti proteici. Il mix di ormoni attivi, durante le ore serali, favorisce la costruzione della massa muscolare. Per cena bisogna scegliere la carne, il pesce, le uova e i formaggi, perché sono i cibi più leggeri da digerire durante la notte. Associare sempre le pro- teine con abbondanti verdure ed evitare di assumere carboidrati come pane e grissini. Evitare anche le verdure dolci come le carote e la frutta come uva e banane, solitamente indicati da consumare solo nella prima parte della giornata. Lo schema si basa sul principio secondo cui un determinato cibo può essere assimilato di più o di meno, con ripercussioni evidenti sulla linea, grazie ad alcuni ormoni che influiscono sull'assorbimento o lo smalti- mento del grasso corporeo e la cui produzione è legata all'orario della giornata. Ecco perché, ad esempio, la crono-dieta suggerisce di mangiare proteine soprattutto alla sera, visto che l'ormone GH della crescita raggiunge il picco massimo attorno alla mezzanotte, favorendo la sintesi proteica e stimolando l'utilizzo dei grassi a scopo energetico, oppure perché è consigliabile mangiare i carboidrati al mattino o a pranzo, sfruttando l'alto livello di ormone cortisolo, in grado di contrastare il picco di insulina.
Questo regime alimentare rientra in quelli "dissociati" che non associano mai carboidrati e proteine durante lo stesso pasto e fa particolare attenzione al controllo del carico glicemico che si ottiene proprio dall'indice glicemico di un cibo e dalla quantità di carboidrati contenuti, con effetti positivi sul metabolismo dei carboidrati, lipidi e amminoacidi: cibi dall'alto carico glicemico, infatti, determinano un picco di glicemia seguito da un rapido senso di fame. Lo schema base della crono-dieta prevede pane, fette biscottate o cereali a colazione, con frutta e yogurt, uno spuntino a metà mattinata e a metà pomeriggio a base di frutta di stagione, carboidrati a pranzo meglio se integrali preceduti da una porzione di verdura e carne bianca, pesce azzurro o uova alla sera. In questo tipo di dieta, le quantità non vengono specificate, sperando nel buon senso della persona ad avere un certo limite di consumo per le porzioni di ogni alimento, scegliendo anche in base al proprio fabbisogno e all'attività fisica svolta. Chi intende sottoporsi alla cronodieta (così come tutte le persone che vogliono iniziare una qualsiasi dieta) dovrebbe prima rivolgersi al proprio medico, nutrizionista o dietologo per evitare che con il "fai da te" si possano adottare regimi alimentari sbilanciati e dannosi per la salute.