Il colesterolo e i trigliceridi, insieme ai fosfolipidi costituiscono i lipidi (grassi). Il colesterolo è prodotto dal fegato; è un normale componente della bile ed è presente in tutte le cellule dell’organismo. Svolge numerose funzioni: entra a far parte di alcuni ormoni, gioca un ruolo fondamentale per la produzione di vitamina D ecc.

Oltre alla quota prodotta dall'organismo, può essere introdotto con l’alimentazione. L’eccessiva quantità di colesterolo e/o trigliceridi nel sangue viene definita dislipidemia. Questa condizione, che nei paesi occidentali affligge il 15-20% della popolazione, è un importante fattore di rischio per l’insorgenza delle malattie delle arterie e del cuore. Nella maggior parte dei casi le dislipidemie si manifestano in persone che presentano fattori predisponenti, come la scorretta alimentazione, il fumo, la vita sedentaria, il diabete, l’ipertensione arteriosa. Occorre distinguere tra colesterolo “cattivo” legato alle lipoproteine LDL, che provocano il depositarsi dei grassi sulle pareti delle arterie; e colesterolo “buono”, legato alle HDL, che rimuovono l’eccesso di grassi dalle arterie. Il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo buono viene chiamato indice di rischio vascolare. Tale indice deve essere inferiore a 5 per l’uomo e a 4,5 per la donna. Ecco un esempio: una persona con un colesterolo totale pari a 250 mg/dl e colesterolo buono 80 mg/dl, ha un indice di rischio 3,1 (ottenuto dividendo 250 per 80), ed è in una condizione migliore di chi, invece, ha un colesterolo totale 200 mg/dl e quello buono 40 mg/dl, con un indice pari a 5. Anche se l’alimentazione non sempre è la causa principale del colesterolo cattivo nel sangue, è comunque utile per il benessere psicofisico adottare uno stile alimentare sano ed equilibrato. Un consiglio generale: preferire prodotti di buona qualità, se possibile di origine biologica. Per condire usare olio di oliva extravergine, che può essere sostituito con olio di mais, di girasole, di sesamo.

Evitare di surriscaldare gli oli, come accade nel caso dei fritti o soffritti, che sviluppano sostanze dannose per il fegato. Sono vietati i superalcolici, mentre il vino è permesso con moderazione (un bicchiere al giorno). Eliminare anche gli alimenti precucinati, ricchi di grassi aggiunti. Si possono tranquillamente consumare latte e latticini parzialmente o totalmente scremati; formaggi freschi tipo ricotta di latte vaccino, mozzarella, crescenza, fiocchi di latte, formaggi magri in genere (1-2 volte a settimana). È concessa carne magra come petto di pollo, tacchino, coniglio, vitello, manzo e maiale magro, cavallo, prosciutto crudo magro, bresaola, speck magro (1-3 volte a settimana). Mangiare pesci freschi o surgelati tipo sogliola, merluzzo, trota, dentice, orata, tonno, sgombri, salmone conservati al naturale (2-5 volte a settimana). Mangiare anche uova (evitare i fritti) cereali, legumi, verdure, frutta. A questa alimentazione si possono aggiungere integratori a base di acidi grassi essenziali Omega 3, 6 e 9. Questi evitano l’accumulo dei grassi pericolosi sulle pareti delle arterie, bloccando l’indurimento dei vasi; in questo modo proteggono il sistema cardiovascolare: il sangue, infatti, reso più fluido dall'assenza di grassi cattivi, circola meglio, facendo funzionare meglio il cuore e allontanando il rischio di ipertensione, aterosclerosi e trombosi. Inoltre, attenuano le reazioni infiammatorie quali asma e artrite reumatoide.